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    Il Khanda, il Simbolo dell’Adi Shakti

    “Adi Shakti è la Madre Divina, l’energia primaria, protettiva e generatrice nel cosmo. Facciamo appello alla Divina Madre, l’Infinito, il potente. Il suo jantra (forma simbolica) sono le due spade di Dio per proteggerti, il centro del tuo mondo. Queste sono le spade a doppio taglio dell’essere, il negativo e il positivo. Questo è il suo essere. Questa è la sua presenza. ” Yogi Bhajan 16/11/73

    Non mi ricordo più quando, ma un bel giorno, ho scoperto che esiste un’energia che anima ogni cosa, che arriva dal potere infinito dell’Universo. Questa scoperta ha finito con l’aprirmi a una visione della vita, che ha sfidato profondamente la percezione limitata a cui sono stata educata, e a cui mi ero abituata da tempo: è stato come leggere uno dei tanti libri di fantascienza che ho amato tanto nella mia gioventù.

    So che può sembrare un paragone azzardato, o un po’ “strano”, ma quando, esplorando antiche conoscenze, scopri che l’invisibile è la componente più grande, sia di noi essere umani, che del mondo in generale; puoi decidere di crederci, e iniziare così un lento e avventuroso percorso di recupero di un suo significato vissuto nella vita quotidiana; oppure liquidare tutto con commento o, anche ,senza, ed andare avanti.

    Io ho scelto la prima strada, così cerco di essere attenta ai segnali e agli incontri che parlano alla mia mente, ma soprattutto al mio cuore e alla mia intuizione.

     L’ENERGIA ADI SHAKTI

    Una di queste aperture su un approccio più spirituale alla vita, l’ho trovata nella conoscenza dell’Adi Shakti. La parola Adi definisce qualcosa che è all’origine di tutto, Shakti è l’energia infinita. Le due insieme dicono che esiste un’energia che è alla base di ogni cosa, da cui tutto ha avuto e continuerà ad avere origine: un Potere Primordiale che governa l’Universo.

    Questa forza è l’aspetto femminile di Dio. La creatività divina che ha prodotto tutta la creazione, regno dell’equilibrio, del completamento, ha il potere di conoscere il futuro, sia che sia noto che sconosciuto. Questa energia creativa vive in ciascuno di noi, maschio o femmina, e supera i limiti dell’ego, e trascende ciò che chiamiamo buono e cattivo. È il faro, la luce splendente che guida il nostro cammino.

    LA SHAKTI E LA DONNA

    Nel Kundalini yoga la donna è l’incarnazione vivente della Shakti, nel senso che è la manifestazione concreta nella vita di questa energia infinita e divina. Ogni donna ha il potere del divino nel proprio essere, che lei ne sia consapevole o no. La Shakti si manifesta in lei, non solo nella capacità incredibile di generare un nuovo essere umano, completo di corpo e anima, ma in tutti gli aspetti della sua vita.

    La donna è fondamentalmente un essere profondamente creativo. Nel suo grembo lei partorisce il mondo, e può elaborare, trasformare qualsiasi cosa, a iniziare da se stessa, verso qualcosa che eleva e nutre l’anima, e il meglio che un essere umano può esprimere. Quindi: la donna è Divina, è una Dea vivente.

    IL MONDO DI OGGI E LA DONNA

    Chiaramente in questa società occidentale il femminile vive una crisi profonda d’identità da tempo, veniamo da (… forse secoli?) di maltrattamenti alle donne. Nel corso del tempo siamo state relegate a merce di scambio per matrimoni interessanti per accordi sociali e economici, come fattrici per avere figli /forza lavoro, o a garanzia di continuità familiare, strumenti di piacere. Siamo state abusate, sottomesse, mutilate, vendute, il femminile di queste ultime epoche si lascia dietro una scia di sangue, di sofferenza infinita. Bambine, adolescenti, madri, donne incinte, anziane, la cultura maschilista imperante non ha avuto riguardi per nessuna di queste categorie.

    Come donna di questa epoca storica, ho combattuto strenuamente per avere diritto alla mia libertà di espressione già nella mia famiglia di origine. Ho lottato per essere autonoma, e poter scegliere come vivere, senza accorgermi che spesso ero solo in reazione. Ho copiato un mondo maschile in tante mie modalità che ritenevo femminili, fino ad arrivare al punto di non capire più chi ero.

    Itutto questo abbiamo anche noi donne una responsabilità.

    Innumerevoli sono gli atti in cui sono proprio le donne ad agire, vedi l’atroce pratica dell’infibulazione, ancora in atto non solo nei paesi d’origine, ma anche esportata all’interno di società più civilizzate. Come l’avallo di pratiche presunte femminili, vedi l’ospedalizzazione del parto, le mutilazioni immediate in caso di problemi al seno, con protocolli invasivi e alienanti, l’assunzione di ormoni devastanti per il nostro più profondo equilibrio di donne, per la menopausa, ma anche la famosa pillola. Siamo state cavie, decimate in quantità, per le case farmaceutiche per anni. Come la mancanza di rispetto per una donna incinta, che buona parte della società manifesta regolarmente, a iniziare dall’organizzazione del mondo del lavoro. Un elenco infinito, un quadro sociale su cui riflettere profondamente sia che siamo donne che uomini.

    I segnali però ci sono, e sempre di più tante sono le donne che si attivano concretamente per esprimersi diversamente, tante che chiedono rispetto e che vogliono essere risconosciute nella propria forza, sensibilità e creatività e divinità.

    IO E LA SHAKTI

    Come donna incontrare questi insegnamenti in tutta questa esperienza di vita femminile sofferta, è stato come approdare, per caso, in un porto che si rivela essere la tua vera casa, come un tornare alla tua famiglia dopo anni di peregrinazioni, di esilio, di tempeste continue e naufragi.

    Certamente non è stato facile accettarne la vastità e la responsabilità, ancora oggi sono in una relazione instabile, i retaggi della cultura maschilista dentro di me sono forti. L’avanzare dell’età, però, sta portando con sé la maturazione di anni di esperienza importanti come donna, seppur dolorosi. Grazie alla continua ricerca di chi sono, ora inizio a sentirmi pronta ad accogliere questa mia profonda essenza, sono pronta ad essere una Shakti.

    Meglio tardi che mai non credete?…

    IL SIMBOLO

    Ogni simbolo mistico parla a parti di noi che trascendono la mente razionale. Io sono sempre stata molto attratta e affascinata da quello dell’Adi Shakti, il Khanda, prima ancora di conoscerne il significato. L’ho scoperto all’interno del mondo del Kundalini yoga, non lo conoscevo prima. So che simboli come questo, che possono essere considerati degli Yantra, se si medita visivamente sulle loro forme, hanno il potere di ispirarci ed elevarci. Sicuramente acquisirne anche una conoscenza del loro significato e del loro valore, può favorirne l’influenza positiva nella propria vita.

    Il Khanda è molto importante per noi donne, proprio perché viene associato al Potere Primario, all’Adi Shakti, l’aspetto creativo del Divino che si manifesta in ogni donna.

    LA SUA ORIGINE E IL SUO SIGNIFICATO

    La sua origine si perde nel tempo, nel senso che non esiste una certezza assoluta su dove, e come abbia avuto origine questo yantra.

     Si racconta che una fanciulla era solita recarsi su una collina vestita completamente di bianco. Con le braccia alzate verso l’alto in due archi di 60 gradi, avrebbe meditato sulla sacralità della forza creatice primordiale dell’Universo. Le sue braccia, la testa e la colonna vertebrale formavano il simbolo dell’Adi Shakti.

    Sembra essere stato Guru Gobind Singh ( il decimo Guru Sikh), a ricreare il simbolo mettendo una spada curva su ciascun lato, una spada dritta al centro, e un cerchio rotondo nel mezzo.

    Ogni elemento del Khanda rappresenta alcuni valori importanti, ho trovato alcune differenti interpretazioni molto interessanti e ispiranti:

    Il primo spiega che “la spada, in generale, rappresenta il giusto giudizio, una buona discriminazione, e la capacità di discernere il reale dall’irreale. La spada al centro è la consapevolezza individuale e l’energia Kundalini, motore del risveglio alla consapevolezza. Il cerchio è l’Infinito, e la totalità interiore che è la nostra natura. Le due spade ricurve sono i confini della nascita e della morte e la protezione data dal retto pensiero nella mente superiore. Questi elementi tutti insieme concedono grazia e dignità nelle sfide della vita”. ( tratto dalla dispensa edita dal KRI sul Tratakun)

    Anche un’altra interpretazione ci da spunti interessanti su cui meditare: le spade collocate ai lati sarebbero le mani protettrici di Dio verso il mondo. Il cerchio sta per l’infinito dell’universo. La spada centrale a doppia lama, rappresenta i due canali energetici Ida e Pingala, e anche la legge del karma.

    Come anche che le tre spade rappresentano le 3 energie: maschile, femminile e neutra. L’importante messaggio che il simbolo ci indica, è che è possibile divenire neutrali (entrando così nel cerchio meditativo, in unione con il divino), solo facendo proprie sia le energie maschili che quelle femminili.

    Questo yantra potrebbe essere stato il primo simbolo di venerazione dell’infinito, il potere creativo di Dio. Probabilmente era un mezzo di unificazione di tante tribù, che si ritrovavano proprio per celebrarlo creando un vincolo comune. Sicuramente è stato dimenticato nel tempo com’è accaduto a tante cose che riguardavano soprattutto il potere della donna.

    Quello che conta è che in qualche modo, sia tornato a noi.

    E che sia stato un grande Guru guerriero a ridonarlo al mondo, forse è un importante segnale di un maschile che sta cambiando, che sta iniziando, forse, a riconoscere la divinità del femminile?

    L’AIUTO PER LA DONNA

    Proprio perché questo simbolo identifica l’Adi Shakti , è uno dei mezzi preziosi che abbiamo come donne per ricollegarci al nostro potere creativo divino, non è sicuramente l’unico, e non voglio assolutamente affermare che è il più importante. Se senti una risonanza, se la vocina sottile della tua intuizione, o del tuo cuore, o qualcosa nel tuo grembo, quando lo guardi ti parla, allora forse è meglio che provi a trovare la strada per creare una relazione con esso.

    Come usare il simbolo dell’Adi Shakti

    Il lato che è in me, che è sempre alla ricerca di come portare quello che parla alla mia anima nella vita (che arriva dal mio nome spirituale), mi porta a dirti che puoi stampare il simbolo, ridisegnarlo come più di piace, appenderlo, tenerlo nel tuo altare, nella tua borsetta, sotto il materasso, comprare il simbolo in metallo, o fartene fare uno da un orafo e appenderlo al collo, metterlo sul tuo turbante come fanno alcune donne nel Kundalini yoga. Esplora tutto quello che senti ti può permettere di ricordarne l’esistenza, come anche fare una bella ricerca sulle sue origini ( poi magari condividerla con me che la pubblichiamo qui..).

    Siccome sono una yogini , e conosco bene l’importanza della meditazione, ti propongo un tratakam proprio su questo simbolo, incoraggiandoti a farne una pratica consapevole meditativa giornaliera. Tanti sono i maestri che hanno detto che stiamo tornando al femminile, che l’unica possibilità che il mondo ha per salvarsi. Se sei consapevole di questo importante ruolo che abbiamo come donne, allora accogli lo stimolo e pratica!

    Fallo per te, per le figlie che hai, per le donne della tua famiglia, le tue amiche, per tutte le sorelle del mondo.

    Se non saremo noi a risvegliarci, nessuno lo farà la nostro posto!

    MEDITAZIONE TRATAKAM SUL SIMBOLO DELL’ADI SHAKTI

    Yogi Bhajan ha insegnato diverse meditazioni con la tecnologia del Tratakam. Nella molteplicità di questi insegnamenti c’è anche quella dell’Adi Shakti.

    Ha, inoltre, spiegato che la geometria e le dimensioni sono molto specifiche e meditare su questo simbolo “ti libera dai limiti nel concetto e nell’esperienza del sé. Apre i chakra superiori e ti dà equanimità e coraggio. È curativo e può curare molte difficoltà fisiche e mentali “

    Apertura. Prima di iniziare la meditazione, ricordati di aprire con i mantra di apertura. Quando avrai terminato la meditazione con quelli di chiusura, tipici della pratica generale del Kundalini yoga. A questo link trovi tutti i dettagli: https://adharmapiaceloyoga.com/struttura-di-una-lezione-di-yoga-kundalini/

    Postura: Siediti a gambe incrociate sul tuo tappetino di yoga, con la colonna vertebrale diritta. Puoi anche sederti una sedia, nel qual caso mantieni la schiena scostata dallo schienale, poggia i piedi a terra per bene. Applica il blocco del collo, tenendo il mento leggermente in giù e indietro.

    Lo Yantra: Posiziona il simbolo dell’Adi Shakti direttamente di fronte a te a una distanza di circa 2 metri. Concentrati sull’Infinito attraverso il centro del simbolo. L’illuminazione deve essere sufficientemente intensa da consentire una facile visione, e sufficientemente debole da ridurre al minimo le distrazioni. La luce delle candele va bene se è abbastanza forte, e se posizionata verso i lati dell’immagine.

    Focalizzazione: Spalanca gli occhi. Chiudi le palpebre inferiori verso l’alto e le palpebre superiori verso il basso a circa 1/4 della distanza per creare gli “occhi del serpente”. Tieni gli occhi fissi senza sbattere le ciglia.

    Respiro: Respira dal naso con un ritmo meditativo lento e profondo.

    Mantra: Il mantra da vibrare interiormente, ideale per questo simbolo, è Wahe Guru.

    Lo Yantra: Il simbolo può essere nero su bianco o, più efficace, blu su sfondo arancione. A questo link ne scarichi una copia a colori: https://adharmapiaceloyoga.com/wp-content/uploads/2020/12/Khanda-simbolo-Adi-Shakti.docx

    Tempo: Inizia con pochi minuti, e costruisci con calma la tua pratica fino a 11 minuti; se vuoi, puoi continuare fino a raggiungere un massimo di 31 minuti. Non superare il tempo massimo dato.

    Chiusura: Per terminare la meditazione inspirando chiudi gli occhi, espirando rilassa.

    Conclusione: Per terminare completamente la meditazione, chiudi con il canto finale e la vibrazione del Sat Nam.

    Naturalmente anche un uomo può fare, se lo desidera, questa meditazione. Gli effetti positivi di questo yantra sono per tutti. Il Khanda è un simbolo universale, che proietta la tua mente in uno stato di conoscenza espansa ed estasi.

    La meditazione sull’Adi Shakti ti libera dai limiti nel concetto e nell’esperienza del sé. Mentre guardi il simbolo, ti sentirai spesso proiettato in avanti e verso l’alto, mentre le dimensioni dell’immagine influenzano la tua mente, e ti aprono alle qualità dell’etere.

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