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    Yoga e mestruazioni: cosa non fare nella pratica del Kundalini Yoga e varianti.

    L’essere donna si applica a diverse caratteristiche molto importanti che determinano per ognuna di noi passaggi e cambiamenti intensi nella nostra vita. Le mestruazioni sono una di queste, un evento che quando giunge cambia in modo molto profondo la nostra relazione con il nostro corpo e con la nostra vita.

    In questo articolo mi soffermerò sulle indicazioni che vengono date in specifico nel Kundalini yoga per i giorni in cui sei nel tuo ciclo lunare in relazione alla pratica dello yoga, perchè non va bene fare di tutto.

    L’intento è quello di dare chiare indicazioni a chi o si avventura da poco nella pratica di questo stile di yoga, o pur facendolo da tempo forse ha ancora zone d’ombra, così mi auguro potrà chiarirle e rinnovare e affinare l’essere donna e yogini allo stesso tempo. Naturalmente ritengo questo argomento indispensabile per gli insegnanti uomini che sapranno così essere di supporto al meglio per le loro allieve.

    Prana e apana e la risalita della Kundalini

    Il fondamento alla base per le variazioni di alcune pratiche del kundalini yoga e cautele, ha la sua ragione in un elemento che ha a che fare con la stimolazione della risalita e del risveglio dell’energia kundalini.

    Nella visione dello yoga dell’essere umano l’energia pranica e le sue suddivisioni è una delle componenti più importanti. Non mi addentrerò troppo nello specifico, ma sinteticamente vi ricordo che ci sono due poli fondamentali che operano sempre all’interno della nostra fisiologia, e ne governano molte funzioni importanti, e sono: Prana e Apana.

    Prana è localizzato tra il diaframma e la laringe. Regola la funzione di immissione dell’energia con il naso, i polmoni e la pelle. Controlla il cuore e i polmoni, e tutte le attività della regione toracica come la respirazione, la deglutizione la circolazione del sangue. Il suo movimento è verso l’alto.

    Apana è localizzato tra l’ombelico e il perineo. Regola le funzioni dei reni, vescica, intestini, degli organi escretori e riproduttivi. Si deve a qesta forma di energia l’espulsione dell’urina, delle feci, del gas, del feto al momento della nascita, il sudore, le meustrazioni, anche il rilascio di emozioni e schemi mentali che non ci servono più, il sudore. il suo movimento è verso il basso.

    Con determinate tecniche del Kundalini yoga, come Mulabandha, si fa in modo di invertire il flusso verso il basso di Apana per farlo convergere verso l’alto e di Prana all’opposto, per far si che le due energie si incontrino nel punto energetico dell’ombelico, che è tre dita trasversali sotto il suo punto fisico. Da questo incontro viene generata una forma di energia, di calore che scende in giù fino alla sede dov’è addormentata la kundalini, alla basa della colonna vertebrale, e ne stimola la risalita.

    Quando noi donne siamo nel nostro ciclo lunare siamo in una manifestazione del flusso di apana verso il basso importante, fisiologicamente naturale. Ed è fondamenale per il nostro benessere di donne che questo flusso possa esprimersi al meglio, quindi dobbiamo fare attenzione a non interferire il più possibile. Anche se la stimolazione dell’ombelico e tutte le tecniche che promuovono la risalita della Kundalini hanno un fine positivo e importante per il nostro benessere generale, e per il nostro risveglio a stati di cosnapevolezza più elevati, quando la donna è nel suo ciclo mensile, è bene per lei favorire questo processo a scapito, forse, di una riattivazione potente della kundalini. Il rischio in una mancanza di attenzione a queste varianti o astensioni, è quello di provocare un blocco del ciclo mestruale, una sua riduzione, come anche farlo diventare molto più abbondante.

    Cosa non fare e alternative

    Entriamo subito nel vivo andando a guardare le indicazioni principali su cosa non fare in questi giorni speciali per ogni donna, e a seguire le cautele.

    Le rane

    La posizione della rana, la fase iniziale.
    Il movimento di estensione nell’inspiro.

    Le rane sono un esercizio molto diffuso all’interno di questo specifico stile di yoga, al suo riguardo gli insegnamenti sono molto chiari: da evitare quando sei nel ciclo lunare. E’ un movimento che rientra tra quelli che portano fisicamente l’ombelico più in alto della testa, che possono provocare la dimimuzione del flusso mestruale e anche il suo blocco. Considerando anche che è una pratica che da sola promuove potentemente una regolarizzazione importante dell’energia sessuale, per portarla verso l’alto in un processo di strasformazione intenso.

    Concretamente vuol dire che se stai facendo una pratica personale, o se sei a lezione, e nella sequenza c’è un passaggio in cui viene richiesto di fare le rane, non le fai. Al suo posto te ne stai semplicemente seduta a gambe incrociate, ti rilassi mantenendo la presenza al tuo respiro. Oppure, se proprio vuoi, puoi fare una variante di cui ho scoperto l’esistenza all’interno di una formazione insegnanti, che è sempre un movimento in su e giù mantenendo la base dei piedi come nelle rane, ma non sollevi in alto le natiche, quindi non porti l’ombelico fisico più su della testa. Naturalmente se sei a lezione sarà l’insegnante a darti le istruzioni del caso, ma in autonomia è bene che tu sia consapevole su cosa puoi fare.

    Variante rane

    Ti porti giù piegando i piedi con i talloni a contatto, mantenendo il busto verticale con le braccia piegate, gli avambracci paralleli al pavimento e le mani morbide. Da questa posizione ti sollevi inspirando cercando di mantenere i talloni sollevati da terra, fino a distendere completamente su tutto il corpo ,e poi espirando torni giù nella posizione di partenza. Tenere gli occhi aperti può essere molto utile per mantenere l’equilibrio causa i talloni sollevati. E comunque se proprio non riesci a mantenerli sollevati fino al completamento sella risalita…appoggiali, per poi tornare a risollevarli scendendo.

    Variante alla rana classica, posizione di partenza e ritorno.
    Inspirando salire.

    La posizione di stiramento o strech pose

    Strech pose regolare.

    Anche per questa posizione gli insegnamenti ci dicono che durante il ciclo mestruale è bene astenersi, qui non portiamo l’ombelico oltre la testa, ma si stimola in generale la zona dell’ombelico in modo molto intenso con consequenze sempre di alterazioni che potrebbero essere importanti sul flusso meustrale.

    Variante:

    Ho sempre visto proporre nelle formazioni insegnanti questa variante. Rimanendo stesa a terra, con il corpo rilassato, solleva solo la testa, sempre mantieni gli occhi aperti cercando di guardare le unghie degli alluci dei piedi, respirando lungo e profondo. Ma, come dico sempre a lezione, se senti che è troppo intensa anche con la variante, non farla, ti rilassi e aspetti il passaggio successivo. Quello che dobbiamo recuperare nell’ascolto come donne è proprio il riconoscere cosa aumenta la tensione e cosa no. Meglio fermarsi e rilassarsi, e proseguire poi con tutto il gruppo o in solitudine la sequenza.

    Variante strech pose per meustrazioni.

    Posizioni invertite

    Le posizioni invertite sono proprio tra quelle segnalate da non fare in generale nel mondo dello yoga in caso di mestruazioni. Come spiegato prima in tutte le posizioni in cui si porta l’ombelico al di sopra della testa non si favorisce il flusso di apana.

    Le principali che incontriamo nel Kundalini Yoga sono: la candela, l’aratro, aggiungerei anche il triangolo. Naturalmente ci sono altri movimenti e posizioni in cui la testa si trova più giù dell’ombelico come la camminata dell’elefante, anche le semplici flessioni in avanti del busto, ma penso che dipenderà molto dal tuo ascolto e da come ti senti durante le tue mestruazioni decidere se farle o meno.

    La posizione della candela.
    La posizione dell’aratro.

    Variante

    Per la candela e l’aratro puoi fare una variante, in cui semplicemente sollevi le gambe a 90° gradi da terra tenendole ben stese verso l’alto. Non è esattamente come fare le due posizioni ma è un “andare verso”, rimanere nel flusso della sequenza in una forma attiva. Per rendere la posizione leggermente più confortevole puoi porre le mani sotto le natiche, dalla parte del dorso.

    Variante con le gambe a 90°.

    Per il triangolo non conosco varianti possibili, quindi se in base al tuo sentire ti accorgi che è troppo non la fai e ti rilassi.

    La posizione del triangolo.

    Vorrei aggiungere anche una posizione che nel Kundalini yoga usiamo molto, che nei manuali classici dello yoga viene specificato che se praticata nei giorni delle mestruazioni le rende abbondanti, che è quella che noi chiamiamo la “pinza”. In realtà ne troverai altre sfogliando manuali riassuntivi delle maggiori asana. Personalmente l’ho sempre praticata, ma voglio includerla in questo articolo all’interno delle cose da non fare se riconosci che non ti fanno bene. Non vedo una variante possibile, se non forse limitare il piegamento in avanti del busto.

    La posizione della pinza.

    Movimenti intensi dell’addome

    Per il respiro di fuoco che coinvolge un movimento intenso dell’addome, ci sono delle istruzioni molto precise all’interno del manuale insegnanti, in cui spiega che è permesso un leggero respiro di fuoco indicando come critici i primi due giorni del flusso, soprattutto se esso è abbondante. Specificando che un leggero respiro di fuoco può addirittura regolare le mestruazioni, soprattutto se la yogini lo pratica regolarmente all’interno della tecnologia del Kundalini yoga. Io ti suggerirei, se hai dei dubbi, o non hai questa grande confidenza, di astenerti dal praticarlo, e quindi se hai un passaggio in cui è previsto questo intenso pranayama ( e nel kundalini ne abbiamo davvero tanti!), fai al suo posto un bel respiro lungo e profondo, mantenendo esattamente la stessa posizione, mudra o altro previsto dalla pratica specifica.

    Contrarrre in dentro e fuori l’addome, movimento che abbiamo in numerosi passaggi delle sequenze e meditazioni, come ad esempio nella pratica del Sat Kriya. Quando è richiesto ,o non muovi proprio la pancia, oppure lo fai in modo lieve e leggero, e questo solo se il tuo sentire ti da l’ok.

    Il Sat Kriya.

    Ho notato che a volte potrebbe venire spontaneo continuare a pompare l’ombelico quando questo movimento è abbinato alla ripetizione del mantra Har, se pratichi molto, può accadere che il movimento nasce in modo spontaneo, quindi devi fare un bell’esercizio di presenza nel cercare di non farlo.

    Chiusure e sospensioni del respiro

    Nello yoga abbiamo diverse chiusure o Bandha che servono a provocare essenzialmente una risalita dell’energia in modo controllato e efficiente. Queste contrazioni coinvolgono determinate zone del corpo, plessi nervosi, muscoli… Mulabandha è quella in cui devi contrarre contemporaneamente ano, organi genitali e ombelico. Sempre per le ragioni espresse sopra astieniti completamente durante i primi giorni del ciclo nel fare questa chiusura, e comunque mai in modo energico, come a volte viene richiesto in tante chiusure meditative, o di passaggi delle sequenze.

    Spesso troviamo dei pompaggi dell’ombelico nelle sospensioni del respiro, sia in pieno daria che in vuoto. Ricordati di astenerti dal fare questi movimenti intensi dell’ombelico nei tuoi giorni del ciclo. Mantieni la struttura del pranayama, mantenendo le sospensioni ma senza i pompaggi.

    Cautele e accorgimenti

    In un accompagamento generale che vuole essere attento a questo momento così speciale per il femminile, come donna praticante e insegnante, suggerirei a tutte le donne di fare molta attenzione in generale a tutto quello che risulta essere intenso sull’addome. Abbiamo necessità di recuperare una cura della nostra area genitale, più sofisticata e rispettosa di un momento in cui nelle antiche tradizioni le donne si rilassavano, e spesso si ritiravano all’interno di luoghi speciali e sacri, dove rimanevano per giorni tranquille accudite dal resto delle donne. Erano giorni in cui si aprivano spazi di ascolto intuitivo di se stesse e del mondo, da cui le donne riemergevano a volte profondamente arricchite e cambiate.

    Voglio perciò includere alcune accortezze che puoi sviluppare in una ricerca di maggior ascolto personale.

    I passaggi come i sollevamenti da terra delle gambe a 90° gradi, così diffusi nel nostro stile di yoga, possono a volte risultare troppo intensi, soprattutto se vissuti all’interno di sequenze potenti.

    Sollevamendo gambe a 90°

    Invece di sollevarle mantenendole ben stese, puoi piegarle al petto e poi da li stenderle verso l’alto e tornare giù nello stesso modo, soprattutto se il sollevamento è di entrambe le gambe contemporaneamente.

    Come anche semplicemente le alterni, e probabilmente potrebbe già essere sufficiente apportare questa semplice modifica.

    Sollevamento gambe a 90° da terra.

    Variante 1 al sollevamento a 90° di entrambe le gambe:

    Variante 1 in cui sollevi le gambe alternandole.

    Variante 2 al sollevamento a 90° di entrambe le gambe:

    Posizione di partenza.
    Pieghi entrambe le gambe al petto inspirando.
    Completi l’inspiro allungando le gambe a 90°.
    Inzia a espirare tornando a pigare le gambe al petto.
    Completi l’espiro riallungando a terra le gambe.

    Particolare importante per entrambe le due varianti: metti le mani con il dorso sotto le natiche, io nelle foto me ne sono dimenticata, ma fallo, è il primo passo che normalmente proponiamo insegnando per rendere un pò più lieve il sollevamento da terra delle gambe.

    Bicicletta

    Anche la biciletta fatta con un movimento delle gambe il più possibile parallele a terra e quindi intenso sull’addome, lo puoi fare con un movimento rotondo, morbido.

    La bicicletta così come viene fatta in tante sequenze.

    Variante

    Una biclietta più rotonda e quindi più morbida.

    Il ritmo

    Sempre dentro lo sviluppare un nuovo ascolto a se stesse, un elemento a mio avviso importante è l’intensità con cui si pratica. Quando sei in quei giorni quello che dovresti davvero ricercare è di rilassarti, quindi prova a portare questo atteggiamento anche nella pratica dello yoga. Se ti accorgi che inizi a spingere troppo, rallenta, fai i movimenti con calma, magari ogni tanto ti fermi anche. Tieni un ritmo calmo e tranquillo. Yogi Bhajan ha detto spesso che noi donne abbiamo tanto bisogno di rilassarci, come la chiave che permette alla nostra essenza di Shakti si manifestarsi. Ritengo che una delle sfide più grandi che ogni donna deve affrontare, è che di base non sappiamo proprio come farlo e mantenerlo nel tempo.

    Il tuo sentire

    Non mi stancherò mai di ripetere che l’ascolto è l’elemento più importante sia per praticare yoga, ma anche quello che più viene risvegliato da una sua pratica continua. Quindi è vero quello che ho trovato in qua e là sul web e nei libri di yoga, che ogni donna deve capire cosa le fa bene ascoltandosi. Ho solo una piccola riserva su questo, è che che molto spesso noi donne non sappiamo bene cosa ci fa bene. Riguardo alle mestruazioni risentiamo troppo di abitudini di prestazioni ricalcate sul maschile, e lo affermo per diretta esperienza.

    Quando avevo il mio ciclo lunare non ho mai compreso che avevo necessità di stare calma e tranquilla, ho sempre preteso molto da me, non volevo fermarmi su nessun fronte, ballare, scalare montagne, nuotare, fare l’amore, lavorare fino allo sfinimento.

    Ora con la mia “veneranda età” metto in discussione questo stile di vita, e comprendo che tanto malessere dei miei organi ripoduttori lo devo probabilmente a uno stile molto intenso che gli ho imposto. Noi donne pretendiamo troppo da noi stesse, e non abbiamo per la maggior parte più un vero contatto su quello che davvero ci accade quando siamo nel momento del ciclo lunare.

    A lezione

    Quindi sostengo il tuo cercare di trovare la strada verso un ascolto attento e sottile del tuo stato durante le mestruazioni. Così quando a lezione ti troverai a dover affronate il Nabhi Kriya ( una sequenza specifica sull’ombelico abbastanza intensa, anche se ne esisistono altre che lo sono molto di più), potrai viverla con serenità. Potrai rallentare il ritmo, fermandoti quando ne senti la necessità, saltando un passaggio quando riconosci che è troppo intenso, ma cercando di stare in un flusso che ha con se effetti molto sottili e potenti. E mentre lo fai, affinare nell’esperienza diretta, l’ascolto sofisticato e consapevole di se stessa.

    Naturale che sarà premura dll’insegnante accompagnarti dandoti le linee guida. Ma la responsabilità di base è tua, devi acquisire con calma una tua attenzione; quindi se l’insegnante dice ” bene ora facciamo le rane” sai già che se sei nel ciclo non le farai, oppure con l’esperienza conosci la variante e magari ti predisponi già per attuarla al posto del movimento originale. Perchè può capitare che l’insegnante non lo ricordi ogni volta, a me è successo, ma se sei attenta e vigile avrai finito per assorbire gli insegnamenti, e essere pronta a ricordare e mettere subito in pratica.

    Inoltre potrebbe anche accadere che nel ciclo di un mese senti che devi davvero fermarti e rilassarti in quel passaggio intenso con 52 rane da fare, invece nel mese seguente riconosci che puoi affrontare la variante e la fai, forse non le 52 volte, forse lievemente di meno, ma ti cimenti nell’azione invece di rilassarti semplicemente.

    Nella mia esperienza di insegnamento posso condividere che avendo sempre avuto perlopiù allieve donne, se dovessi scegliere sequenze che non coinvolgono fortemente la zona addominale ( e ne abbiamo tante), probabimente non le insegnerei mai, essendoci spesso qualche donna con il ciclo in corso. Quello che a volte faccio se voglio insegnare tipo il Sat Kriya workaut che prevede di base un’alternanza di Sat Kriya e rane, è che mi preparo una sequenza di riserva e domando a lezione quante donne hanno il ciclo, se sono la maggior parte dirotto la scelta subito verso la sequenza di riserva.

    Ma non è una regola, in fondo una sequenza come questa così intensa sulla stimolazione dell’energia ombelicale, si può affrontare per le rane con le varianti e per il Sat Kriya senza il pompaggio dell’ombelico. Ma è questo sicuramente un punto molto interessante di come insegnanti gestiamo questo aspetto all’interno delle numerose sequenze e meditazioni, e sarebbe bello se condividessimo le rispettive esperienze e metodologie di insegnamento, in un approccio tutto da esplorare di un femminile consapevole all’interno di tecnologie così sofisticate come lo yoga.

    Nella mia pratica

    Mi è capitato di avere scelto una sequenza per la mia sadhana personale di quelle che arrivano dagli insegnamenti che Yogi Bahjan ha fatto per le donne (che non sono esclusivi per il femminile) che prevede sollevamenti gambe a 90°, rane, aratro dinamico, pinza, nel periodo in cui avevo ancora il mio ciclo, “il Kriya del limite estremo”. Mi ricordo che i primi giorni delle mestruazioni avevo deciso di interrompere la sequenza perchè sentivo che era troppo forte. Poi passato quel periodo l’ho ripresa.

    Pongo una riflessione che ho fatto dentro di me prendendo questa decisione, se ci viene insegnato che per avere dei risultati di un certo livello una pratica deve essere mantentuta giornalmente per un certo periodo di tempo che va a seconda degli effetti da un minimo di 40 giorni, fino a 190 e anche di più. Che succede se interrompo per il mio ciclo? io ho avuto fede nel mio sentire e nel mio impegno che sarebbero stati bendetti dalla mia anima, perchè ho imparato in anni di impegno giornaliero che è meglio una pratica fatta con devozione e rilassamento in rispetto delle esigenze del proprio corpo, che una pratica fatta con il senso di una disciplina militare.

    Soprattutto questo punto fa sorgere ancora una riflessione importante: se come donna ho ancora le mestruazioni, scegliendo cosa praticare arriverà sempre il momento nel mese in cui giungerà il ciclo. Che faccio allora non scelgo mai sequenze, pratiche che hanno in se passaggi con respiro di fuoco, rane , strech pose ecc..?

    Avere le mestruazioni non è essere handicappate, ma poter continuare a vivere con un’attenzione diversa a se stesse. E probabilmente, visto che lo yoga è stato per tanto tempo ritagliato sulle esigenze e prestazioni maschili, ora sta a noi yogini ridisegnarlo per le nostre esigenze. Naturalmente là dove non ci sono indicazioni ben precise come in alcuni casi fa il Kundalini yoga, ma anche dove ci sono, integrandole con l’insegnante più importante che è la nostra esperienza e il nostro ascolto consapevole.

    Prevedo l’arrivo di un’epoca con grandi rivoluzioni al riguardo…

    CARA YOGINI BUONA PRATICA!

    Fammi sapere se pratichi e come affronti le esigenze delal tua femminilità all’interno della tua pratica.

    Sarà bello scambiare le nostre esperienze.

    Dharma Kaur

    A SUPPORTO DEL MIO SERVIZIO:

    Per sostenere il mio impegno gratuito nel diffondere il Kundalini yoga, ti faccio qualche proposta di lettura e articoli che potranno servirti per la tua pratica e la tua ricerca evolutiva.

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    Quindi un immenso grazie.

    Qualche manuale di Kundalini Yoga per la donna:

    Yoga per Donne
    Salute e Bellezza ad ogni età
    Yoga per la Fertilità
    Come rimanere incinta in modo naturale e vivere una gravidanza consapevole

    Altri stili di yoga, sempre per il femminile:

    Yoga per la Donna
    Prefazione di B.K.S. Iyengar. Con un capitolo sullo yoga kurunta
    Yoga Ormonale per la Salute della Donna
    Per alleviare i sintomi di menopausa, sindrome premestruale, ovaio policistico e stimolare la fertilità

    A proposito di ormoni e mestruazioni:

    Mestruazioni
    La forza di guarigione del ciclo mestruale dal menarca alla menopausa
    Luna Rossa
    Capire e usare i doni del ciclo mestruale
    Questo è il ciclo
    Dall’orgasmo alla luna: cicli naturali ed ecologia mestruale
    Rosso è Bello
    Basta tabù sul ciclo! Vivilo (e parlane) come vuoi

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