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    Il mio incontro con il Kundalini Yoga

    Ho incontrato il Kundalini yoga nel 2000, dopo essermi licenziata dall’azienda di moda per cui avevo lavorato per 14 anni. Un lavoro che ho amato molto e a cui ho dato tanto, ma che mi ha profondamente esaurita, visti i ritmi intensi e e la mia esigenza sempre più impellente di una qualità di vita più tranquilla e serena. Mi ero stancata di collaborare alla produzione di abiti fatti con cadaveri di animali, perché – ahimè – ero finita in un posto che utilizzava tante pelli e pellicce. Quando ci penso ora mi sembra impossibile che sia davvero avvenuto, ma è proprio così.

    In quegli anni sognavo di fare qualcosa che mi facesse sentire utile agli altri e al mondo, probabilmente, in modo inconsapevole, stavo proiettando una nuova realtà di vita. Il cambiamento è effettivamente poi arrivato, ma all’epoca mi sembrava che l’unico modo per averlo fosse saltare nel vuoto, senza alcuna garanzia di niente. In tanti non mi hanno capita, solo criticata, presa per pazza. Per la maggior parte delle persone il mio gesto era folle, sinonimo di incoscienza e irresponsabilità. Non avevano capito che per me era una questione di sopravvivenza… se avessi continuato così, probabilmente, mi sarei ammalata. Ora capisco che ho avuto coraggio e vado fiera di me per averlo fatto. Ho imparato che conta moltissimo essere coerenti con se stessi, con quello che davvero vogliamo per noi e per la nostra vita, anche se le persone che ci stanno vicine non capiscono le nostre necessità.

    Ho sperimentato sulla mia pelle che se vogliamo davvero cambiare dobbiamo essere disposti a grandi salti nel vuoto, e a stare poi in quello che arriva. Infatti quando ho interrotto bruscamente il lavoro nella moda, sono finita in un periodo di grande crisi personale, in cui l’unica certezza che avevo era che non volevo più lavorare in quel mondo. Ero così decisa di questa mia scelta che la vita, in modo birichino, mi ha anche messa alla prova: in quel periodo ho avuto due importanti opportunità per andare a lavorare per due nomi molto conosciuti e prestigiosi, ma ho fatto in modo che non approdasse nulla, ero stufa, solo stufa.

    L’incontro

    In questa grande confusione e ricerca è arrivato l’incontro con Shiv Charan Singh. Una cara amica vedendomi stare così male mi disse: “Perché non fai un consulto con questo maestro che viene a Bologna tra poco? Forse ti potrà aiutare a capire cosa fare…”, ho seguito il suo suggerimento, ho fatto il colloquio, due giorni dopo un seminario residenziale di tre giorni e da allora non ho mai smesso di seguirlo. Devo proprio a Shiv Charan Singh questa svolta così fondamentale della mia vita, anche se mi piace ricordarmi che probabilmente lo devo solo a me stessa. Devo ringraziarmi per avere riconosciuto l’importanza di questo incontro e avere permesso che entrasse nella mia vita e modificasse tante e tante cose. Siamo noi che decidiamo per noi anche quando non ce ne rediamo conto.

    All’inizio non mi sono preoccupata di capire cosa stavamo facendo, comprendevo solo che mi faceva bene, che mi stimolava a ritrovare me stessa, a dare un senso alla vita. Con il tempo ho capito che praticavamo il Kundalini yoga, che i mantra che cantavamo facevano parte di questa disciplina, che c’era un maestro, Yogi Bhajan, che aveva trasmesso tutto questo in occidente.

    Ed è stato proprio con l’acquisire questa consapevolezza che, nel 2005, dopo anni in cui avevo seguito con passione Shiv Charan Singh, ho capito che volevo diventare insegnante.

    La formazione insegnanti

    La scuola che ho deciso di frequentare era a Bologna, la città dove ho vissuto per più di 30 anni, organizzata da Sat Hari Kaur, quella che poi è stata la mia insegnante di riferimento. Ho capito che ero nel posto giusto proprio nelle prime ore del primo appuntamento, quando Tarn Taran Singh ha iniziato a dirci che avevamo intrapreso un cammino che ci avrebbe cambiati profondamente, che non saremmo più stati gli tessi. Ho iniziato a piangere e ho sentito nel cuore che era proprio lì che volevo essere. È stata una formazione magnifica, abbiamo avuto la benedizione di avere docenti che sono stati tutti allievi diretti di Yogi Bhajan, i migliori insegnanti a livello internazionale.

    Lo yoga è arrivato tardi

    Quindi lo yoga è arrivato “tardi” nella mia vita, sempre se ha un senso affannarsi a fare a chi arriva per primo. Prima avevo fatto solo un’esperienza, molto da autodidatta, quando avevo 16 anni, con un libro che l’allora mio fidanzato mi aveva dato: provavo a mettere in pratica quello che c’era scritto ma finivo regolarmente con l’addormentarmi.

    La seconda esperienza fu molti anni dopo, avevo circa 26 anni, una cara amica mi portò a praticare Hata Yoga in un centro alternativo di Bologna, mi piaceva ma non lo trovavo tanto differente dal fare sport, camminare, nuotare o giocare a tennis. Per anni lo yoga non mi ha interessata affatto, come se non esistesse.

    Quando è arrivato è stato una scoperta graduale. È stato quello che provavo nel praticarlo che mi radicava nella sua pratica, non i libri che all’epoca non mi affannavo per niente a leggere (una volta tanto, visto il grande amore che invece ho sempre avuto per qualsiasi libro). Tutto è nato dall’esperienza che facevo durante i seminari: stavo bene, mi sentivo arricchita, nutrita, risvegliata a me stessa, stimolata ad andare avanti. Era questo che contava.

    Fondamentalmente non sono una persona che ha necessità di provare un sacco di cose differenti per scegliere, mi fido di quello che incontro: osservo, mi metto in gioco, ascolto cosa produce in me e  ho riscontrato che questo è più che sufficiente. Per esempio in quel periodo avevo anche iniziato a praticare la Biodanza, decidendo anche di iniziare la scuola, che si è accavallata a quella di Kundalini Yoga. Quasi subito, dopo forse i primi seminari, ho capito che il mio posto era nello yoga e non ho esitato un attimo ad abbandonare il percorso di Biodanza, che non ho mai più ripreso senza rimorsi o rimpianti…

    Sono fatta così: poche cose alla volta, cercando di approfondirle al massimo.

    Qualche suggerimento di lettura di grandi insegnanti che hanno condiviso la loro visione e esperienza dello yoga:

    Lo Yoga nella Vita
    La pratica quotidiana di una vita illuminata
    Voto medio su 13 recensioni: Da non perdere
    L'Albero dello YogaVoto medio su 10 recensioni: Da non perdere
    Lo Yoga Integrale di Sivananda
    Vita ed insegnamenti di un Maestro Yoga
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